La degustazione en primeur, nata in Francia, consiste nell’assaggiare il prodotto dell’ultima vendemmia, in piena fase di affinamento per comprendere e valutare il vino che sarà. Dodici le aziende presenti a questo happening cui sono stato invitato: Caminella – Le Corne – La Collina -Tenuta Castello di Grumello – Tenuta Le Mojole – La Rocchetta – Valba – Pecis – Tenuta Casa Virginia – Tosca – Eligio Magri – Sant’Egidio, dodici terreni ed esposizioni differenti a rappresentare quella fascia collinare che va dall’Adda all’ Oglio.
Siamo qualche decimo di grado più a nord del 45° parallelo, quello che attraversa il territorio di Bordeaux, e i “paralleli” con il blasonato territorio francese non si esauriscono qui, anche nella bergamasca il taglio bordolese la fa da padrone: il più strutturato, vegetale, “spigoloso”, tardivo Cabernet Sauvignon da assemblare sapientemente col più elegante, fruttato, morbido e precoce Merlot…a inseguire gli affetti climatici, solo in parte compensati con l’altitudine. Mentre i vitigni decisamente tardivi del sud (Aglianico, Nerello Mascalese) sfuggono alla siccità per cui il 2017 è stata una grande annata), a cavallo del 45° parallelo è stato necessario limitare l’apporto di Merlot per evitare gli aromi di “frutta cotta” e tenere il frutto “croccante”, mentre si è potuto usare una % di Cabernet Sauvignon, che grazie al calore ha smussato i tipici aromi pungenti vegetali, fino al limite superiore del 60% come impone il disciplinare del Valcalepio e che si può già apprezzare nelle IGT che ne contengono fino all’80%.
Ha introdotto la degustazione il prof. Luigi Moio, uno dei massimi esperti di Enologia, ordinario all’Università di Napoli e autore del bellissimo volume Il Respiro del Vino.