Ho voluto provare ancora a servire due volte lo stesso vino, in sequenza, anche e breve distanza….con due temperatura di servizio diverse. Risultato: due vini diversi, non dissimili…ma due vini diversi! Sicuramente di due annate diverse, distanti almeno un paio d’anni. Questa volta ho servito il Soave del Colli Scaligeri “Castelcerino” 2013 di Filippi, con la bottiglia ben coperta e irriconoscibile, durante la quarta serata di un corso di avvicinamento al vino a Valbrembo, a una platea preparata a curiosa . Il “primo” vino è stato giudicato fresco, sapido, con profumi che ricordano la mela cotogna, il lievito e con una percezione di mineralità. il vino è stato giudicato pronto con spazi di miglioramento. il “secondo” vino è stato percepito come ben equilibrato tra morbidezza e freschezza, la frutta più matura (mela, pera, pesca), il lievito ha lasciato spazio a ricordi di pasticceria e sono comparsi fiori leggermente appassiti (camomilla). in bocca maggiormente persistente rispetto al primo e con un ricordo di frutta evidente. Almeno di 2 anni più maturo, se non 3….si è visto anche un colore più spostato sul giallo dorato…ogni tanto l’olfatto condiziona la vista e non viceversa.
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