Ci sono arrivato per approssimazioni successive, avendo terminato prima del previsto il mio appuntamento in Maxidata e dirigendomi quasi inconsapevolmente verso le colline dell’Oltrepò, prima verso Torrazza Coste, poi Borgo Priolo. Poi il cartello dell’agriturismo La Torrazzetta… Sedendomi a tavola sapevo già che avrei riprovato l’abbinamento tra le lumache e l’Intregh, scoperto qualche mese prima, la Malvasia aromatica di Candia che diventa un orange wine grazie alla fermentazione sulle bucce. Mi viene proposto a due temperature diverse, uno fresco di cantina e uno a 16-18 gradi circa. Preferisco il secondo per i profumi più generosi ma soprattutto per il miglior equilibrio in bocca. Le lumache poi saranno caldissime, una ragione in più….Gli immediati sentori di susina, pesca disidratata e miele di castagno lasciano poi spazio agli aromi più varietali di salvia, rosa, te. In bocca si avverte la tannicità, la sapidità, si apprezzano ricordi di frutta disidratata, caramella alle erbe, e un filo di vinosità. Il profilo complessivo è più fine della prima bottiglia degustata circa un anno fa, che rappresentava una novità per l’azienda. L’abbinamento con la “terrosità” e l’untuosità delle lumache, l’aromaticità tipica rinforzata da burro aglio e prezzemolo, è sempre sorprendente; chiude in una sensazione complessiva di aromi di sottobosco.

Decido di proseguire sulla scia della Malvasia e di chiudere con un bicchiere di passito anche per provare un possibile vino da dessert da scegliere per la festa del secondo compleanno di Matteo. Il Tordimonte è una vendemmia tardiva svolta in diversi passaggi perchè l’azione della muffa nobile sia quella desiderata. Seguono due anni di affinamento dopo la vinificazione. Alle note varietali di te e salvia, con un pizzico di lavanda, si aggiungono dunque sentori più evoluti spezie orientali, di miele di erbe aromatiche, di un leggero mallo di noce e erbe officinali. In bocca mantiene invece ancora tutta la freschezza di un vino più giovane, pur confermando in PAI gli aromi di affinamento.

Frequentare questo agriturismo è come rivivere una frazione delle due parti della mia vita professionale, una vissuta qua come “gaudente passivo” tra ex-colleghi, nel corso di un cosiddetto “offsite meeting, una vissuta come più attivamente a contatto con quanto può offrire. Mi incuriosisce in particolare in cantina una croatina spumantizzata secondo metodo classico…ma questa sarà un’altra storia